Coworking un esempio virtuoso di Emanuela Bonfili

Durante i miei “coworking tour” ne ho scovato uno che secondo me, possiede tutte le caratteristiche di un coworking virtuoso. Come ho già avuto modo di scrivere, il tipo di coworking che trovo davvero innovativo è l’esatto opposto del contenitore anonimo.

Ci troviamo a Udine

ovvero in pieno nord est, qui esiste una realtà davvero interessante che si chiama Oblò e si trova nel centro del capoluogo friulano.

L’edificio che la ospita è la Casa Giacomuzzi Moore, opera di Angelo Masieri, appassionato dell’architettura organica e del suo grande maestro Frank Lloyd Wright.

Se la qualità degli spazi è un requisito importante, in un caso come questo, non potevamo capitare meglio.

Casa Giacomuzzi Moore

L'identità

 Un altro requisito, che a mio avviso è importante per un co-working, è quello dell’identità ed Oblò ne ha una fortissima: è un luogo che offre servizi di sostegno alla genitorialità. 

Se ti stai chiedendo cosa abbia a che fare questo con un co-working, il mio consiglio è di proseguire con la lettura. Al suo interno, ad esempio, è ospitato un servizio similare ad un micro nido, in estate viene accolto un centro estivo, e innumerevoli le attività che si svolgono durante l’anno: dai corsi di yoga a quelli di preparazione al parto. 

Va da sé che i coworkers siano dei professionisti del settore (si va dagli psicologi ai nutrizionisti), come pure delle neomamme, mentre i bebè sono nel nido. 

Lo spirito che anima Oblò è quello di formare una community virtuosa, capace di generare concretamente delle sinergie, mi sembra evidente che siamo ben lontani dal semplice affitto di una postazione.

Infine, gli spazi sono dinamici, si trasformano nell’ arco della giornata e delle stagioni, ma allo stesso tempo sono ospitali ed accoglienti (per esempio quando si entra si chiede di togliere le scarpe e di conseguenza si gira scalzi o in ciabatte.). 

Io lo trovo davvero un luogo virtuoso e significativo per il territorio, una sorta di punto di riferimento.

Dietro questo progetto, una donna.

Dietro un progetto così pieno di cure ed attenzioni non poteva non esserci che una donna, Silvia è un vero vulcano, la sua mente è sempre in movimento, costantemente alla ricerca di nuove idee e progetti per rendere Oblò sempre più ricco e significativo.

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